TRA CRITICISMO E IDEALISMO: L’ESTETICA DI SCHILLER.

TRA CRITICISMO E IDEALISMO: L’ESTETICA DI SCHILLER.

Friedrich Schiller (1759/1805) fu poeta, drammaturgo e filosofo, amico di Goethe e docente di storia a Jena. Nell’opera Sulla grazia e la dignità (1793) propone l’ideale dell’anima bella, capace di compiere azioni morali (tale ideale sarà ripreso da Hegel negli Scritti teologici giovanili e nella Fenomenologia dello Spirito, a Jena). Il bello coincide quindi con il buono, l’estetica trova per Schiller il suo fine ultimo nell’etica. L’etica kantiana, fondata sul dovere, appare a Schiller troppo limitativa, incapace di realizzare l’armonia nell’uomo. Nelle Lettere sull’educazione estetica (1795) emerge la problematica pedagogica e politica di Schiller: unificare l’istinto sensibile e l’istinto razionale umani, per rendere possibile l’armonia e la costruzione di uno Stato etico. L’arte ed il gusto hanno proprio la funzione di educare l’uomo alla libertà. Non si può tuttavia definire Schiller un idealista: l’unificazione tra istinto e ragione, che per Schiller è armonia, per gli idealisti sarà invece principio ontologico.

Seguaci di Schiller nell’idealismo saranno i fratelli Schlegel  (fondatori della rivista “Athenaeum”, in cui si idealizzano la Grecia ed il mondo classico come modelli ideale di bellezza, armonia e purificazione), Friedrich Holderlin (divinizzò la Natura), Schleiermacher, Friedrich Schelling (il celebre filosofo fondatore dell’idealismo estetico), Johann Wolfgang von Goethe (il maggiore poeta tedesco ed uno dei principali “Sturmer”, autore del Faust e de I dolori del giovane Werther, al quale s’ispirò Ugo Foscolo nella stesura de Le ultime lettere di Jacopo Ortis, in cui aggiunse, alla sola tematica amorosa presente nel Werther, anche quella politica. Goethe considerò la Natura come “un organismo tutto vivo, fin nei minimi particolari”) ed il poeta Novalis.

Categorie romantiche dominanti furono il sogno, la fantasia, il mistero, riprese dalla letteratura medievale e gotica inglese e fatte proprie dai “poeti laghisti” quali Samuel Taylor Coleridge, Wordsworth, Byron, Shelley, Keats. Di Wordsworth e Coleridge si ricordino le Lyrical ballads, e di Coleridge “The ballad of the ancient mariner”.

Il problema dell’Assoluto, inteso come identità di soggetto ed oggetto, infinito e finito, diventa centrale nel pensiero romantico ed abbraccia ogni settore: dalla natura alla storia, dall’arte alla religione.

TRA CRITICISMO E IDEALISMO: L’ESTETICA DI SCHILLER.ultima modifica: 2015-05-12T16:19:16+02:00da m_200
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